mercoledì 31 ottobre 2007

Da domani...a Lucca!



Da domani, insieme a tutto lo staff de Lo Sciacallo Elettronico, sarò a Lucca Comics.
Se verrete a trovarci al nostro stand (presso Lucca Junior) vi regaleremo i nuovi Mobile Comics, i fumetti da leggere sul cellulare!

Se invece, ahi voi, non verrete a Lucca, date comunque un'occhiata al sito dello Sciacallo: lì saranno pubblicate le video interviste che realizzeremo con gli autori ospiti della manifestazione!

E non è escluso che riesca a postare qualche resoconto quasi in diretta!

giovedì 25 ottobre 2007

C'é anche la canzone!

Continua il countdown per la manifestazione di Lucca! Eccovi la sigla dell'evento!

mercoledì 24 ottobre 2007

Stasera sono di buon umore...

Chiudiamo la giornata con una delle mie canzoni preferite. Buon ascolto!

Live from Lucca (Sciacalli alla manifestazione)


All'emozione solita, connessa all'attesa per la manifestazione più importante d'Italia, quest'anno se n'è aggiunta un'altra.
Infatti, parteciperò attivamente all'evento: con gli amici de Lo Sciacallo Elettronico realizzerò parte delle video interviste agli autori ospiti di Lucca Comics, che appariranno sul sito della manifestazione.
Inoltre, pare che avrò la possibilità di realizzare anche contributi scritti.
Sono ovviamente molto soddisfatto di tutto ciò, non solo perché, grazie al valido motivo dell'intervista, avrò modo di conoscere qualche artista in più, ma anche perché in questo modo avrò, più degli altri anni, la possibilità di dare un'occhiata al "dietro le quinte".
Aspettatevi ricchi reportage e maggiori info nei prossimi giorni!

lunedì 22 ottobre 2007

Il premio più ambito - un dubbio amletico


Chi legge, è ovvio, trascorre parte del proprio tempo in una terra immaginaria, che il narratore fornisce, però, di tutti gli attributi e i dettagli propri di un mondo reale.
In particolare, il lettore di fumetti ha a disposizione montagne di dettagli da scalare e da conquistare con la propria fantasia e la propria memoria.
Ci sono luoghi, personaggi principali, secondari, comparse, razze aliene, battute celebri, avvenimenti più o meno importanti, invenzioni...
Spesso il lettore di fumetti si appropria di queste nozioni in modo quasi maniacale e fa sfoggio delle proprie conoscenze con chi è altrettanto appassionato, dando vita a gare infinite a chi ricorda meglio o di più, che quasi mai hanno vinti o vincitori. Quasi mai.
Perché, nel caso del concorso annuale indetto dal sito di critica e news dedicate al fumetto, ComicUs, un vincitore c'é. E vince l'ambito titolo di Nerd d'oro.
La consegna del premio avviene, com'è ovvio, nella mecca del fumetto italico, a Lucca, nel corso di Lucca Comics, of course.
Ora, io ho letto le domande di quest'anno (che trovate qui) e considerando che non saprei rispondere con sicurezza a nessuna di esse, e tenendo anche conto del nome e della forma del premio, non so davvero decidere se deprimermi o esserne contento.

sabato 20 ottobre 2007

Una stagione selvaggia

Lasciatevi guidare da Joe Lansdale, considerato a ragione il re del noir. Sa quello che fa.
Vi porterà a caccia di un sacco di soldi finiti sul fondo di un fiume, vi presenterà una coppia di amici inseparabili, che ne hanno viste tante insieme e che amerete da subito, vi parlerà un po' dell'America degli anni '60 e anche di quella di oggi.
Tutto questo in sole 192 pagine che berrete d'un fiato e vi lasceranno la voglia di scansare qualche altra pallottola in compagnia di Hap Collins e del suo sarcastico amicone Leonard.
Grazie al cielo, questo è il primo volume della serie e ne sono già stati pubblicati altri quattro.
Io corro a comprare il secondo, voi fate come volete. Vi ho avvertito.

Una stagione selvaggia di Joe R. Lansdale, Einaudi Stile Libero - Noir, € 11,00

Un bavaglio alla rete?

Su Internet sta rimbalzando la notizia dell'approvazione di un disegno di legge (che deve ancora passare il vaglio delle camere) che imporrebbe - il condizionle è d'obbligo visto che l'interpretazione è dubbia - anche ai blog e ai siti amatoriali di dotarsi di direttore editoriale e di iscriversi al ROC.
Trovate il testo di legge qui e qualche commento qui e qui.
L'effetto dell'entrata in vigore una disposizione del genere, ammesso che di questo si tratti, è facilmente immaginabile: significherebbe la chiusura per la stragrande maggioranza dei suddetti siti personali.
Stiamo a vedere.

P.s.: pare che già stiano piovendo le smentite ufficiali e, in effetti, credo che l'approvazione di una simile legge sarebbe una cosa davvero troppo grossa. Però, come dice uno che di poteri forti si intende, a pensare male non si sbaglia mai. E stare alla finestra non costa nulla.

mercoledì 17 ottobre 2007

Fumetto, tutti ti vogliono!

Anche se la tendenza è sempre quella di dipingere il fumetto come il parente povero degli altri media, mi sembra che ormai goda di un'attenzione notevole e insperata.
In giro per l'Italia, ad esempio, fioriscono sempre più spesso iniziative legate al mio medium preferito.
Se prima Lucca Comics era l'unico appuntamento possibile (e per importanza e dimensioni ancora lo è), oggi l'appassionato in crisi di astinenza da fiera può soddisfare il proprio bisogno con dei buoni palliativi.
La formula che sembra tanto piacere agli organizzatori istituzionali, perché abbordabile nei costi, è quella della festa per le vie della città.
L'ultimo esperimento a cui ho avuto modo di partecipare è stato quello organizzato nel centro di Vercelli, che, pur con mezzi limitati, ha saputo guadagnarsi un buon successo, regalando ad appassionati e passanti occasionali una domenica piacevole e inconsueta.
Ultimamente poi, il fumetto gode anche dell'attenzione di artisti che hanno intrapreso carriere in ambiti diversi e tentano sortite dagli esiti dubbi.
Di recente, Internet ha segnalato la fragilità dell'opera dei fratelli Carofiglio e ha anche ospitato la polemica sul prossimo debutto di Melissa P (quella dei cento colpi di spazzola), visto con scetticismo da molti.
Insomma, se da una parte il fumetto ha nuove possibilità di raggiungere il proprio pubblico in modo diretto, per bocca delle persone che lo amano, lo seguono e lo fanno, dall'altra pare correre il rischio di ritrovarsi impoverito dalle iniziative di avventurieri che lo vedono solo come un'opportunità economica.
Sinceramente, credo che chi ama il fumetto saprà fare dei distinguo e tenere fede ad Alan Moore, Frank Miller e soci.
Però sarei bugiardo se dicessi di non temere che questa sovraesposizione possa infliggergli lo stesso impoverimento di contenuti che hanno avuto la televisione e il cinema (almeno quello dei film di cassetta).
Incrociamo le dita.

lunedì 15 ottobre 2007

Mister Miracle Special



In un periodo in cui gli eroi hanno super problemi a dir poco opprimenti e le loro esistenze sviluppi più ingarbugliati di quelli di una telenovela, è bello imbattersi in una lettura più solare e divertente, che nel contempo rende omaggio a uno dei più grandi artisti del mondo dei comics.
Il Mister Miracle Special, presentato la settimana scorsa dalla Planeta, è un rispettoso tributo al Re Jack Kirby e le sue 48 pagine profumano dell'aroma scanzonato dei fumetti "di una volta".
Scott Free, il più grande artista della fuga di tutti i tempi, decide di rimettersi in attività dopo un periodo di riposo, e ritorna a esibirsi al circo in compagnia del fido nano Oberon e della sua gentil signora, la forzuta Big Barda.
I problemi economici a cui deve far fronte sono solo un insperato pretesto per vestire ancora i panni di Mister Miracle, perché solo con quelli addosso Scott si sente davvero vivo e "si diverte".
Quindi niente vendette, sensi di responsabilità o "missioni" per Scott Free, che veste il suo costume solo per il gusto di fare quello che sa far meglio: sfuggire alla morte.
Da una delle rarissime note editoriali della Planeta, si apprende che la storia risale al 1987 e che l'ha scritta lo sceneggiatore Mark Evanier, già aiutante di King Kirby.
Le matite di Steve Rude rappresentano ben più di un omaggio al maestro e costituiscono l'apporto fondamentale per realizzare l'illusione di essere tornati a quegli anni ingenui, ma meravigliosi, in cui l'eroe poteva avere la meglio sul proprio acerrimo nemico anche con un monologo efficace. Provare per credere.

domenica 14 ottobre 2007

Volto Nascosto


Dalle pagine del Giornale di Sergio Bonelli: "Ambientata tra Roma e l'Abissinia negli anni che vanno dal 1889 al 1896, sullo sfondo della prima guerra coloniale italiana (segnata dalle rovinose sconfitte di Amba Alagi, Macallè e Adua), la saga a fumetti di Volto Nascosto è un grande e appassionante romanzo, suddiviso in quattordici episodi mesili..."
Così viene introdotta la terza maxi serie di casa Bonelli, dopo Brad Barron e Demian, e il primo numero della saga sembra aprire un'opera riuscita e intrigante, sia per i protagonisti che per lo scenario in cui essi si muovono.
In queste pagine Gianfranco Manfredi, già creatore della fortunata serie di Magico Vento, ci presenta Ugo Pastore, il giovane figlio di un rappresentante di commercio in missione in Eritrea e lo stesso Volto Nascosto, "un predone per alcuni, un liberatore per altri..."
I due personaggi paiono avere tante affinità quante diversità, che daranno certo vita ad appassionanti contrasti in futuro: se entrambi paiono saggi e generosi, Volto Nascosto si dimostra una sorta di sanguinario Robin Hood, disposto a uccidere pur di aiutare l'affamato popolo del deserto.
La prospettiva dei colonialisti e dell'esercito italiani, ambiente di provenienza di Ugo Pastore, trova dunque un contrappunto forte in Volto nascosto, che sembra incarnare lo spirito stesso del popolo che subisce il colonialismo.
Il tratto pulito di Goran Parlov, disegnatore del primo numero, è piacevole e ben si adatta a rappresentare sia i ricchi ambienti in cui si muovono soldati e aristocratici italiani che i paesaggi dominati dal sole e dalle dune, con una notevole cura per i costumi, i mezzi di trasporto e gli utensili dell'epoca.
Anche tutto ciò contribuisce a rendere affascinante un affresco che promette di narrare un'avventura di stampo classico ambientata tra Roma e l'Africa, parlandoci, con cognizione, di un' Italia che non c'è più.

Volto Nascosto, Sergio Bonell' Editore, € 2,70 cad.

mercoledì 10 ottobre 2007

Criminal Minds


Questo serial racconta le gesta di una squadra di profiler dell' FBI.
In sostanza, come suggerisce la parola, si tratta di agenti specializzati nella ricostruzione del profilo psicologico di un criminale, che si avvalgono di ogni elemento connesso alla scena del crimine, alla vittima e al contesto sociale in cui questa viveva, per dare la caccia al colpevole.
Se la confezione è nella media qualitativa degli altri serial che imperversano sugli schermi italiani in questo periodo, a lasciarmi perplesso è il contenuto.
In effetti, i veri protagonisti della vicenda non sono gli agenti, ma, come indica il titolo, i criminali che inseguono.
I delitti da questi commessi sono infatti tanto efferati da risultare disturbanti, e la figura perfida dell'omicida emerge in modo tanto netto da eclissare quella dei detective.
In effetti, è proprio sul carattere disumano dei crimini che sembrano puntare gli autori per catturare lo spettatore.
Mi è parso, in altre parole, che, anziché sul fascino dell'indagine di polizia, si scommetta sul basso istinto voyeuristico.
Inoltre, è la stessa ferocia dell'omicida di turno a escludere che gli agenti dell'FBI possano dirsi vincitori anche dopo averlo catturato.
Il criminale viene assicurato alla giustizia, ma, con lui, perdiamo un po' tutti per i crimini terribili che ha commesso.
Se non vi basta ciò che si sente al telegiornale può essere quello che cercate, altrimenti state alla larga da Criminal Minds.

martedì 9 ottobre 2007

LUCCA COMICS & games



Credo sia la prima volta che il manifesto simbolo dell'evento viene dedicato a un personaggio dei giochi di ruolo e non a uno dei fumetti.
Anche la scritta 'games' campeggia in bella evidenza nel suo rosso acceso e sembra quasi sottindere che ci sia stato un sorpasso nelle preferenze degli organizzatori.
Tuttavia, secondo me, andare a Lucca solo per i giochi di ruolo sarà sempre come entrare in un' enoteca per bere birra.
Per carità, non ho niente contro chi ordina birra nelle enoteche e nemmeno contro chi si occupa di giochi di ruolo, però...credo che il brulicare di idee, colori, personaggi, artisti e aspiranti tali che animano i padiglioni dei fumetti sia uno spettacolo senza pari.
A ogni modo, come ogni anno, pur non facendo parte dell'esercito dei giocatori, mi preparo anch'io alla mia personale 'quest'.
Il riepilogo che sto preparando in un bel folgio di excel dice che devo recuperare:
- alcuni numeri (una ventina circa) di Napoleone, per avere la collezione finalmente completa;
- i primissimi numeri di John Doe, che sto cercando senza fortuna da qualche mese e non riesco a darmi pace;
- un paio di numeri mancanti della ristampa dei Peanuts edita dalla Panini;
- due speciali della Dc disegnati da Darwyn Cooke che mi sono scappati;
- qualche cosa di Seth e dell'autore di Blankets, di cui non mi ricordo mai il nome.
Quest'anno mi piacerebbe tornare a casa anche con una bella tavola originale, magari di John Byrne, acquistata a buon prezzo.
Forse è il caso che mi faccia accompagnare anche da un guerriero, un mago e un troll.

sabato 6 ottobre 2007

Allora lo fanno apposta....


Come se in giro non ci fossero già abbastanza tentazioni, Sony ha annunciato ufficialmente che il prezzo della Ps3 scenderà a 399 e 499 Euro (a seconda della capienza dell'hard disk).
Trovate la notizia qui.
Si riuscirà a resistere?

venerdì 5 ottobre 2007

Non si può, ma sarebbe proprio bello...


Quand'ero piccolo, non guardavo i film di Bud Spencer e Terence Hill. Li studiavo.
Seguivo le loro avventure con quel rapimento che può provare solo un bambino al cospetto dei suoi eroi.
Rimanevo estasiato davanti alla nonchalance con cui Bud si scrollava di dosso dieci malcapitati assalitori, ammiravo la destrezza e la furbizia di Terence Hill e, più in generale, imparavo a memoria ogni loro battuta, tanto che potrei doppiare tranquillamente i loro film anche ora.
Ho sempre pensato che, almeno le loro pellicole più riuscite, siano costruite su fondamenta più solide di qualche schiaffone e qualche vecchia gag.
Certo, ci sono anche quelli, ma dietro di loro si può intravvedere quasi una filosofia di vita, in cui gli amici non tradiscono mai, i buoni vincono sempre e i cattivi, nel peggiore dei casi, ne escono con qualche dente in meno.
E' quasi un'utopia.
L'altro giorno, facendo zapping, mi sono imbattuto in un film della serie 'Piedone' e non sono riuscito a evitare di pensare a quanto sarebbe bello vivere in un mondo così, in cui il bianco è sempre bianco e anche i problemi peggiori si risolvono, al massimo, con uno sberlone.
Un mondo in cui, alla fine della giornata, si può partire per il giro del mondo in barca a vela dando a intendere che si mangerà solo marmellata.

mercoledì 3 ottobre 2007

Argh! (ossia, perché un blog di fumetti parla poco di fumetti)


Ho intitolato il blog anche ai fumetti, che rimangono una mia grande passione, ma mi accorgo di non averne parlato poi molto.
In effetti, la verità è che, anche se ne acquisto molti, a volte passa parecchio prima che ne legga. Perché?
Beh, non è solo un problema di tempo.
A me sono sempre piaciuti molto quelli americani, ma avete mai provato a sfogliare un albo della Panini (Marvel) o della Planeta (DC), recentemente?
Quasi sicuramente non troverete una storia completa e leggibile di per sé, ma una puntata di una saga in più numeri.
Ciò accade perché oggi le loro storie, che in USA di solito sono pubblicate in albi di 32 pagine di cui solo 22 a fumetti,sono concepite come saghe in più parti, destinate a essere raccolte in volume.
In questo modo, il singolo albo a fumetti, che ospita solo una parte della saga, perde di significato, se preso singolarmente.
Spesso, tra un numero e l'altro non ci sono nemmeno i cliffhanger, i finali che tengono il lettore con "il fiato sospeso"; semplicemente, la storia si interrompe per riprendere nel numero successivo.
Ciò significa che una lettura "spezzata" non è solo difficoltosa, per lo sforzo di memoria che richiede, ma anche poco soddisfacente, perché il lettore è chiamato a calarsi senza preamboli nel mezzo di una vicenda avviata magari molti mesi prima.
Guardando la cosa più "dall'alto", si direbbe che le major del fumetto abbiano scelto di sacrificare il grande affresco della continuity dei loro universi narrativi per una sorta di micro-continuity fatta di singole saghe con labili connessioni tra loro.
Negli ultimi anni sono state di certo pubblicate storie lunghe molto significative, ma il piacere di prendere un albo a caso tra quelli acquistati e seguire una storia dall'inizio alla fine sullo stesso numero sta diventando un fatto raro.
Da tempo io seguo il sistema di ammassare i numeri di una saga, aspettando la sua conclusione, per leggerli poi in pochi giorni. E qui subentra il problema di avere un bel po' di tempo a disposizione.
A ogni modo, per compensare i pochi post sull'argomento, mi impegno sin da ora a realizzare un ampio reportage dalla fiera di Lucca. Stay tuned!

martedì 2 ottobre 2007

Autunno (un aneddoto non proprio edificante)


Nella mia città l'avvento dell'autunno è sinonimo di castagne.
Alcuni viali ne sono completamente ricoperti e il suono sordo dell'impatto di quelle che cadono dagli alberi e colpiscono il terreno è la colonna sonora tipica del periodo.
Per i pochi che non lo sanno, le castagne, oltre a donare un meraviglioso tocco colorato al paesaggio, godono anche di prerogative "balistiche": la forma irregolare conferisce loro la possibilità, a patto che siano colpite nel modo corretto, di percorrere anche distanze considerevoli, e prenderle a calci per vedere sin dove arrivano è una tentazione irresistibile. Anche oggi, per esempio, ho visto un uomo di età "matura" sferrare un bel calcione a una grossa castagna, facendole disegnare un'ottima traiettoria di qualche decina di metri.
Io mi astengo dal calciarle dall'ultimo anno di liceo.
Il viale che percorrevo tornando a casa con i miei compagni ne era ingombro e scoprimmo il divertimento che ci potevano procurare quando il più educato di noi, colpendone una per errore, centrò in pieno la borsa della spesa portata da una ragazza, che lo guardò malissimo, facendolo diventare paonazzo.
Dopo quell'incidente, il calcio della castagna divenne per noi un'attività quotidiana. Aspettavamo di avere il viale sgombro davanti a noi e partiva la gara per vedere chi arrivava più lontano.
Il primato assoluto è il mio e l'ho conquistato con il lancio con cui si è anche conclusa la mia carriera agonistica.
Come sempre, ho aspettato di non avere nessuno davanti e ho calciato con forza una delle più grosse castagne che abbia mai visto. Questa ha iniziato a procedere a piccoli balzi, poi a saltelli e, man mano, acquistava velocità. Non so quante decine di metri abbia fatto senza rallentare e anzi accelerando, mentre la guardavamo stupiti.
So però come si è fermata. C'era una coppia di vecchiette all'orizzonte e una di loro portava il cappello. Da una distanza enorme abbiamo visto increduli, e io anche terrorizzato, la castagna che puntava dritta verso la testa di una di loro.
Avrei voluto urlare qualcosa per avvertirla, ma non ce l'ho fatta.
Stavo per chiudere gli occhi pregando che non succedesse nulla quando la castagna ha centrato il cappello, che ha girato diverse volte su se stesso prima di finire a terra. Grazie al cielo la vecchietta non si è fatta nulla e noi dopo esserci ripresi dallo spavento abbiamo riso come pazzi.
Da allora non calcio più castagne...o almeno non così forte...e non vedo più molti dei ragazzi che erano con me quel giorno.
Però in questo periodo mi chiedo sempre se, sentendo quel tipico suono sordo e percorrendo certi viali, tornano in mente anche a loro le nostre imprese di quei giorni.

Sta arrivando!



Ho appena letto che il nuovo film di Indiana Jones uscirà in tutto il mondo il 28 maggio prossimo.
Sean Connery non vi prenderà parte, ma io non sto già più nella pelle!

p.s. "Seguitemi, conosco la strada!"