venerdì 21 novembre 2008

110 anni fa...

...nasceva Magritte (uno dei miei pittori preferiti, scoperto nel 1989, se non erro,grazie all'episodio "Golconda" di Dylan Dog.)



sabato 15 novembre 2008

Una scelta difficile

Ieri,dopo aver sentito il padre di Eluana Englaro commentare l'esito del procedimento giudiziario avente per oggetto la sorte della propria figlia, e rappresentare la possibilità di interrompere la nutrizione di Eluana come il riconoscimento di un diritto, credevo di aver raggiunto una opinione definitiva in merito.
Mi avevano anche colpito le parole di un medico ospite della trasmissione di Bruno Vespa, il quale sottoponeva al pubblico la seguente riflessione: se la legge (la Costituzione) riconosce al cittadino il diritto di scegliere se sottrarsi o non a una terapia medica qualsiasi, allo stesso modo e sulla base dei medesimi principi gli deve riconoscere anche la possibilità di scegliere se accettare lo stato vegetativo persistente o rifiutarlo.
Insomma, in uno stato laico e di diritto, sostengono in sostanza il padre di Eluana e chi ne condivide le idee, al cittadino deve essere riconosciuto il diritto di dettare il proprio testamento biologico. Fino a questa sera mi pareva che il ragionamento fosse ineccepibile.
Invece, poche ore fa ho affrontato l'argomento con il mio medico rianimatore preferito (la mia dolce metà), e, come spesso accade, mi ha fatto ritornare nel dubbio.
Secondo la sua opinione, consentire a chiunque di esprimere la propria volontà in anticipo rispetto al momento in cui non sarà più in grado di farlo potrebbe rappresentare un autentico azzardo, con la posta in palio più alta che ci possa essere.
Infatti, prescindendo dalla pur rilevante considerazione che non tutti sarebbero in grado di apprezzare appieno le potenziali conseguenze della dichiarazione di testamento biologico, sarebbe la stessa natura dello stato vegetativo persistente a sconsigliare scelte aprioristiche.
Secondo quanto mi ha detto, molti casi di stato vegetativo persistente si risolvono in un inatteso risveglio, e spesso in tempi brevi, pari a pochi mesi.
Si tratterebbe, in sostanza, di giocare una mano di poker "al buio" con la propria vita. Non sappiamo ancora quali carte ci ritroveremo in mano, ma scegliamo di rinunciare al piatto e ritirarci, nel nome di quella dignità che il nutrimeno forzato e prolungato (ma per quanto tempo?) ci sottrarrebbe.
Per un altro verso, pare che la letteratura medica non conosca casi di risveglio dallo stato vegetativo persistente decorsi dieci anni.
Sarebbe dunque legittimo, per una legge statale, prevedere che oltre il decimo anno la nutrizione sia comunque sospesa, come se esistesse una sorta di presunzione di "non risveglio"?
L'eventualità che la scelta competa ad altri (allo Stato) mi spaventa in ogni caso.
In conclusione, non sono ancora riuscito a raggiungere un punto fermo sulla questione, ma credo che sia da evitare ciò che invece ha segnato l'epilogo della parabola di Eluana: la ricerca della volontà presunta e mai formalizzata non dovrebbe secondo me essere consentita senza una norma che consenta il testamento biologico, perchè ciò spalanca le porte a una zona d'ombra già ben rappresentata dallo stato vegetativo persistente, oltre che a un paradosso. Infatti, al momento, la dichirazione di testamento biologico espressa non ha valore, ma è invece efficace quella presunta e ricostruita ex post.

giovedì 13 novembre 2008

Le interviste!

Come l'anno scorso, pubblico alcune delle interviste realizzate all'ultima edizione di Lucca Comics & Games. Quest'anno ho avuto il piacere di strappare qualche battuta a Gianfranco Manfredi, Diego Cajelli (premiato proprio a Lucca come miglior sceneggiatore) e Giuseppe Ferrario.
Buona visione!



mercoledì 12 novembre 2008

Michael Crichton, addio



Qui trovate un bel pezzo su Michael Crichton scritto da Michele Medda.
Vale la pena leggerlo se siete fan di Crichton e soprattutto se non lo siete. Perchè vi potrebbe condurre alla scoperta di un grande scrittore.

martedì 11 novembre 2008

L'estate della paura di Dan Simmons


Dale, Duane, Lawrence, Mike e Harlen sono felici. E' il 1960, hanno un'età compresa tra i nove e i dodici anni e la scuola è appena finita. Di fronte a loro si profila la prospettiva di lunghi giorni di giochi e avventure spensierate che solo l'estate può regalare.
Quella che si apprestano a vivere, però non è un'estate come le altre. Una forza maligna, annidata da tempo immemore nei profondi recessi della vecchia scuola che tutti nel paese hanno frequentato, si è risvegliata e dà la caccia indisturbata ai bambini del paese.
Solo Duane e i suoi amici paiono rendersi conto di ciò che sta accadendo e fin troppo presto si accorgono che molte delle paure infantili che ancora provano al calar del sole non sono affatto il frutto della loro fantasia, popolata dai personaggi di fumetti o film dell'orrore, ma trovano una giustificazione terribilmente reale e percicolosa.
Anche se la struttura de "L'estate della paura" è quella di una tipica novella horror, con lo sparuto gruppo di protagonisti impegnato a fronteggiare una minaccia che pare invincibile, sarebbe davvero riduttivo per l'opera di Dan Simmons ricondurla esclusivamente a tali minimi termini.
Si tratta di un libro che parla soprattutto di amicizia, e di quelle amicizie, in particolare, nate in tenera età e destinate a segnare per tutta la vita, perchè per intensità, complicità e intesa è difficile viverne di analoghe in età più matura. E si tratta anche di un "romanzo di formazione", perchè Dale e i suoi amici compiono un percorso di crescita autentico: passano dal ruolo di vittime designate e terrorizzate a quello di eroici guerrieri, che non temono di conoscere a fondo e combattere ciò che tanto li spaventa.
Dan Simmons, il meraviglioso autore del ciclo di Hyperion, ci regala un'avventura narrata con mano sicura e la solita, sorprendente, potenza immaginifica, venata questa volta di molte note sentimentali.
E li chiamano semplicemente romanzi horror...

sabato 8 novembre 2008

David Murphy 911 n. 1


Si tratta del primo fumetto che ho acquistato a Lucca quest'anno e anche del primo che ho letto, direttamente in loco.
Sono un lettore abituale del blog dello sceneggiatore Roberto Recchioni e i numerosi post dedicati allo stato di avanzamento dei lavori di questa nuova mini-serie erano riusciti nell'intento di incuriosirmi parecchio.
Senza rivelare troppo della trama, della quale, nonostante numerose anticipazioni, non era trapelato nulla, posso dire che questo primo numero pare decisamente colpire nel segno.
Recchioni aveva rivelato che si trattava di una riflessione sul concetto di eroismo e di un sentito omaggio nei confronti del cinema d'azione made in USA (al serial 24 e ai film di Bruce Willis, su tutti) e fin dalle prime pagine, con un efficace inizio in media res, ci troviamo calati nei panni di un "eroe per caso", che riesce da subito simpatico.
La narrazione procede con un montaggio alternato tra presente e passato che contribuisce a rendere serrato il ritmo e fornisce tutte le informazioni occorrenti al lettore tenendo ben desta la sua attenzione. Così si scopre ben presto che lo spunto iniziale è molto originale e potrebbe assicurare a David Murphy una vita ben più lunga di quella per ora prevista per questi quattro numeri.
Meritano una segnalazione i disegni di Matteo Cremona. La Panini ha lasciato agli autori la massima libertà e così il talento di Cremona è potuto esplodere in un tripudio di splash page e tavole doppie, abbattendo spesso la gabbia delle vignette del classico formato italiano d'avventura.
In conclusione, una lettura davvero divertente, ben scritta e disegnata, che si vorrebbe proseguisse subito oltre la fatidica tavola finale.


P.S. letto il numero 1, acquista un significato il criptico numero 0, che non poteva apparire che deludente senza disporre della chiave interpretativa costituita dal n. 1

Ho fatto l'acquisto!

 
Da questa mattina sono il felice possessore di un Asus EEE Pc1000H.
Per ora ho potuto verificare solo che è silenzioso come il pensiero e veloce quanto basta.
E  che la tastiera, pur concentrata in dimensioni ridotte, risulta comoda e di agevole utilizzo.
Adesso lo configuro per skype e ci installo qualche add on per Firefox.
Magari più avanti una vera recensione!

venerdì 7 novembre 2008

Lucca Junior

Il pezzo che segue l'ho scritto per il blog di Lucca Comics & Games:

"Valorizzato dalla nuova collocazione nel cortile degli Svizzeri, vicino al cuore della manifestazione situato in piazza Napoleone, il padiglione Lucca Junior ha raggiunto quest’anno la piena maturità, se è ammesso il gioco di parole.
Infatti, l’ampia offerta destinata al pubblico più giovane è apparsa idonea non solo a intrattenere divertendo, ma anche a rivestire un ruolo più importante: quello di far avvicinare le nuove generazioni alla lettura.
Così, sulle note delle musiche di Puccini, di cui si festeggiava il 150° anniversario dalla nascita, i più giovani visitatori della kermesse toscana hanno partecipato a laboratori creativi in cui assistere alla nascita di un fumetto, a letture “recitate” di libri illustrati e a fumetti, a incontri con autori e disegnatori.
Per la verità, i bambini non erano i soli spettatori a osservare con occhi rapiti i risultati della creatività degli artisti: il pubblico è apparso spesso costituito anche da persone di età ben superiore a quella alla quale le varie performance erano dirette.
Insomma, un buon successo: a cui si è pervenuti grazie all’esperienza maturata nel corso delle passate edizioni e di cui il pubblico adulto della Lucca di domani potrà serbare un ricordo riconoscente."


...perchè sono convinto del fatto che un fumetto o un libro, presentati nel modo giusto, possono creare un legame stabile e spontaneo tra un bambino e la lettura.
Insomma, sulle spalle di Lucca Junior grava il peso di una bella responsabilità!