martedì 6 gennaio 2009

Il primo post dell'anno, un po' sconclusionato...

... lo scrivo per uscire dal torpore di una giornata caratterizzata dalla più intensa nevicata degli ultimi anni.
Le temperature rigide degli ultimi giorni avevano già trasformato il paesaggio brullo della campagna piemontese in una candida e silenziosa distesa ghiacciata, costellata di alberi ridotti a scheletri vestiti di bianco.
Oggi l'equilibrio si è rotto e dal cielo si è riversata sulla città una quantità di neve sorprendente. Ci sono pochissime automobili in giro, e le strade sono piacevolmente silenziose.
Il fatto di dover portare fuori il cane sotto una pioggia di fiocchi clamorosa mi aveva reso di non buonissimo umore (eufemismo), ma una volta all'aperto la gioia del mio amico a quattro zampe, che adora la neve, mi ha contagiato. Così abbiamo fatto una passeggiata lunghissima, ho scattato parecchie foto e mi sono divertito a guardare le impronte lasciate dove prima c'era solo un manto immacolato.
Un particolare inquietante: l'unico veicolo a procedere con sicurezza per le strade ingombre era quello delle imprese funebri NEVI (che mi devono a questo punto qualcosa per la pubblicità): una semplice coincidenza o un ardito piano per sbaragliare la concorrenza?
Rientrato a casa, ho constatato che è discretamente aumentata la frequentazione di queste pagine. Mi sono allora chiesto il motivo di tanta attenzione: la mia prosa toccante? le mie celeberrime recensioni di libri e fumetti? No, l'interesse è nato da quello che non ho scritto. Non ho mai scritto il riassunto de "La solitudine dei numeri primi", per non rovinare la sorpresa a potenziali lettori, ma questa è ugualmente la chiave di ricerca che conduce sin qui tante persone. Ah, che soddisfazione!
Altra ricerca molto in voga: "i pericoli di Parigi". E qui mi prendo la mia rivincita, perché per quanto il post sia ironico, indica davvero una delle maggiori calamità parigine (se ve lo siete perso, lo trovate qui )
Chiudo dicendo che oggi avrei scritto un post polemico sulle dichiarazioni di Fabio Cannavaro, il quale avrebbe asserito che "Gomorra" danneggia l'immagine dell'Italia nel mondo. Non posso però scrivere nulla, in quanto il diretto interessato, come usa nella migliore tradizione del giornalismo sportivo, ha già smentito di aver profferito simili parole. Sarà per un'altra volta.