giovedì 17 giugno 2010

"Lupo nelle tenebre"


Marlowe Higghins è rozzo, parla a vanvera, ha l'abitudine di insultare chiunque gli passi davanti, guida un furgone conciato tanto male da far venire la nausea a chi lo incrocia e ha anche una maledizione sulle spalle: è un licantropo e nella sua incarnazione animalesca uccide chiunque gli si pari davanti. Per questo non ha una ragazza, nessuna normale relazione di amicizia e l'unico legame che si concede è quello con una prosituta di cui pensa di essere innamorato.
Marlowe Higghins è il protagonista del primo romanzo di Nicholas Pekearo a vedere la luce nel nostro Paese, nella collana "Epix" di Urania Mondadori, e si tratta di una lettura davvero piacevole.
Infatti "Lupo nelle tenebre" -  questo il titolo dell'opera - è raccontato con piglio vivace, il protagonista riesce simpatico fin dalle primissime righe e il lettore non può fare a meno di partecipare con trasporto alla sua tragedia personale, messa in scena con la struttura narrativa di un poliziesco.
Sì, perché Marlowe ha trovato un sistema per dare un senso alla furia animalesca (è il caso di dirlo) del suo alter-ego: la scatena contro persone che ritiene giusto punire, che non pensa meritino di vivere. Se il Lupo deve uccidere qualcuno per placare la sua fame, almeno che liberi il mondo da chi lo infesta; che il mostro dia la caccia ad altri mostri, insomma.
E così, con un'etica che pare presa di peso dai fumetti Marvel di cui l'autore si dice appassionato, seguiamo Marlowe mentre conduce a modo suo un'inchiesta su un serial killer di giovani donne, così da potergli scatenare contro il Lupo.
Per la verità, l'identità dell'assassino è facilmente intuibile, e il fatto che Marlowe non capisca di chi si tratti fino all'ultimo pare sia da imputare, più che all'unico demerito dell'autore, al metodo investigativo del protagonista, basato sull'efficacia del suo gancio destro anziché sulla riflessione.
In conclusione, se volete un'avventura avvincente, divertente e a tratti anche toccante, seguite Marlowe sotto la luce argentea della luna e guardate cosa gli succede: al modico prezzo di 4 euro e 90 non ve ne pentirete di sicuro.

p.s. Se Nicholas Pekearo non fosse stato ucciso nell'adempimento del suo dovere di poliziotto, questo sarebbe stato solo il primo di una serie di libri con protagonista Marlowe Higghins. Un peccato davvero.

mercoledì 2 giugno 2010

Everlost


Non leggo spesso libri fantasy e del resto forse "Everlost" di Neal Shusterman non rientra nemmeno nella categoria. Ad ogni buon conto, questa, a grandi linee, è la trama.
Nick e Allie sono due ragazzini morti a causa del medesimo incidente stradale. Le loro anime sono dirette verso una grande luce in fondo a un tunnel, quando i due si urtano a vicenda e precipitano su Everlost, il regno dei morti-non morti.
Si tratta di un mondo che confina e arriva anche a sovrapporsi col nostro. Vi si trova tutto ciò che l'uomo ha amato, che è andato distrutto, e che ora vive nel ricordo di chi lo rimpiange.
Everlost è popolato di ragazzini che non sono riusciti ad "arrivare dove erano diretti" e ora si trovano bloccati lì per l'eternità; così, in molti si rifugiano in una routine sempre uguale a se stessa. Nick e Allie, però, si rifiutano di arrendersi a un simile destino e intraprendono da subito un viaggio alla scoperta dei segreti di questo mondo sospeso tra ciò che è vivo e ciò che non lo è, alla ricerca del sistema per abbandonarlo e riprendere il cammino interrotto per errore.
Questa a grandi linee è la trama del libro che ho consumato in due giorni. Il riassunto non rivela alcun dettaglio per non rovinare il gusto della lettura. Infatti, lungo il cammino intelligente tracciato dall'autore per i due giovani protagonisti, si nascondono tali e tanti, imprevedibili, colpi di scena che sarebbe stato davvero un peccato rivelarli anche solo in parte.
Tenuto conto che si tratta del primo romanzo dell'ennesima trilogia apparsa in libreria, è forse lecito concludere che si tratti di un'opera fantasy, visto che gli autori di questo genere paiono sentirsi obbligati a riempire per lo meno un paio di tomi con le avventure dei propri personaggi.
Comunque sia, "Everlost" merita di essere letto, sia che siate giovani lettori, sia che siate adulti. In ogni caso, saprà tenervi incollati alle sue pagine e darvi anche da pensare. E, accidenti, vi indurrà ad aspettare l'uscita del prossimo volume, come sto già facendo io.