venerdì 21 febbraio 2014

Il modo giusto

Ci sono cose che si possono fare da autodidatta, sviluppando una tecnica propria, che va bene per noi - e forse nemmeno - e altre cose che invece riescono davvero bene solo a patto che rispettiamo le regole dettate da chi ha studiato il problema e lo ha risolto.
Per tanti anni anni, sono stato convinto che scrivere al computer facesse parte della prima categoria.
Avevo sviluppato una mia tecnica, che mi consentiva di battere quel che ritenevo un numero considerevole di parole al minuto e di farlo senza commettere troppi errori.
Lo facevo usando mediamente una o due dita di ciascuna mano.
Ma era dannatamente scomodo, specie nel caso di sessioni di scrittura particolarmente lunghe.
E sapete perché era così scomodo? Perché era il sistema sbagliato.

venerdì 14 febbraio 2014

Anche un rifugio

Uno degli effetti naturali dello scrivere con regolarità, e per naturale intendo che non riesco a eliminarlo dalla mia esperienza, è che se mi frulla in testa un'idea o un pensiero sento il bisogno di metterla al più presto sulla carta - pardon - sul monitor.
Insomma, mi pare di poter dire che scrivere induce a scrivere ancora di più.
E, per quanto possa sembrare paradossale, mi pare che scrivere di più produca benefici effetti in generale, non solo sullo scrivere.




sabato 8 febbraio 2014

"La verità sul caso Harry Quebert"... impressioni a caldo

Ogni tanto mi lascio prendere dalla curiosità di leggere i romanzi che dominano le classifiche dei più venduti.
E così mi è capitato di inciampare ne “La verità sul caso Harry Quebert”, perché da qualche parte avevo letto che si trattava di un ottimo giallo, che parlava anche di scrittura. E la cosa mi aveva incuriosito.
Ora, per chi se lo fosse perso, la vicenda riguarda il delitto di una ragazzina di quindici anni, Nola, della quale era perdutamente innamorato, nell'estate del 1975, uno scrittore in erba di trent'anni, Harry Quebert, appunto, destinato a raggiungere il successo proprio narrando del suo amore impossibile per quella ragazza di molto più giovane di lui.

mercoledì 5 febbraio 2014

Cinquecento parole al giorno....ma su cosa?

Prendere l'impegno di scrivere almeno 500 parole al giorno è una cosa, ma avere qualcosa da scrivere per rispettare il predetto impegno è tutto un altro paio di maniche.
Come sono riuscito fino a ora a rispettare, grosso modo, questa rigida cadenza?
Per la verità, non è stato poi così difficile.
La parte più impegnativa, almeno per me, per quanto possa sembrare strano, è stato proprio decidere di assegnarmi un obiettivo minimo quotidiano. E osservarlo.

lunedì 3 febbraio 2014

Focuswriter, un software gratuito per scrivere

Qualche tempo fa, ho assunto l'impegno con me stesso di scrivere 500 parole al giorno.
Ora, per quanto possa sembrare strano, sono riuscito a mantenere l'impegno fino a oggi. E la cosa, per la verità, mi ha sorpreso molto, perché non ero mai riuscito a impormi una disciplina simile, in precedenza.
Siccome quando ho cominciato dubitavo davvero che sarei riuscito da un giorno all'altro a introdurre nella mia routine quotidiana quella che col tempo doveva divenire a propria volta un'altra routine, ho provato ad aiutarmi con ciò che internet offre.
È così ho ripescato dalla naftalina dei programmi installati ma molto poco utilizzati, un programma che avevo trovato diverso tempo fa.
Si tratta di Focuswriter, e mi pareva che facesse davvero al caso mio.