lunedì 27 febbraio 2012

Questo non lo perderò







Tra l'altro, ho scoperto che Newton Compton, per l'occasione, ristamperà le avventure di John Carter in un comodo brossurato da 7 euro circa. Ci sarà anche in formato Kindle a 2 euro (che mi parrebbe la cifra più equa)? Al momento non è dato sapere.

A questo link anche una bella foto gallery.

domenica 26 febbraio 2012

Stan Lee's Cameo


Svariati anni fa (non saprei davvero dire quanti, ma ho il sospetto che siano proprio parecchi) ho assistito a un'intervista a Stan Lee in quel di Lucca.
Ricordo che la sala era gremita (e ci mancherebbe) e che ero riuscito a conquistare un posto nelle primissime file. Anzi, a dirla tutta, ero in piedi a pochi passi dal sempre mitico Sorridente.
Devo dire che non ricordo molto di quello che disse, solo pochi ricordi sconnessi di una carriera irripetibile, narrati sempre con occhi ammiccanti e, ovviamente, con il proverbiale sorriso stampato in volto.
Un confronto tra Superman e Thor? Beh, Thor ha un fondamento scientifico molto più saldo rispetto all'Uomo d'Acciaio. Come faccia Superman a volare, per esempio, rimane un mistero, invece per Thor c'è una spiegazione: fa roteare il suo martello e lo scaglia talmente forte in aria che tutto quello che deve fare è attaccarglisi per farsi trascinare in cielo.
Come dargli torto?
E che dire delle strategie di marketing perseguite in casa Marvel? Praticamente la stessa filosofia del "super eroe con super problemi" trasferita in ambito editoriale: quando in pubblico Jack Kirby riferiva con orgoglio che le vendite della Marvel avevano ormai superato quelle della DC, Stan gli rifilava una gomitata o un calcio da sotto il tavolo. Infatti, secondo lui, il n. 2, lo sfidante, ha un grande appeal presso il pubblico, e Stan non intendeva rinunciare a quel ruolo e a quel piccolo vantaggio nemmeno quando ormai la Casa delle Idee aveva scalzato dalla vetta l'editore di Superman & co.
Conservo ancora da qualche parte un albo - se non ricordo male, un supplemento alla rivista Star Magazine - con un bell'autografo di Stan Lee campeggiante sul bordo di una tavola, conquistato dopo una lunga coda e senza essere riuscito a dirgli nulla di più oltre un originale "Thank you".
Dovevo ancora avere, però, il miglio souvenir di quella giornata. A intervista finita, mi trovavo nello spiazzo antistante la tenda che aveva ospitato l'incontro quando ho scorto un'autovettura dirigersi verso l'uscita. Sul sedile del passeggero, "The Man" in persona. Lo stavo seguendo con lo sguardo, quando ho capito che anche lui mi stava guardando. A quel punto ha alzato una mano per salutarmi. E ha accompagnato quel gesto con uno dei suoi sorrisi.

giovedì 23 febbraio 2012

Da Windows a... Ubuntu!

Della serie: non tutto il male viene per nuocere.
Mercoledì scorso il mio fido computer si è trasformato improvvisamente in acerrimo nemico. Non apriva più nessuna applicazione e ogni operazione si perdeva nel limbo delle clessidre che non finiscono mai la sabbia.
Nemmeo svariate scansioni con l'antivirus hanno risolto il problema, che pare insorto a seguito di un mio vano tentativo di seguire in streaming Juve-Parma.
Non l'avessi mai fatto, ho pensato all'inizio.
Perché ora sono assolutamente contento che si sia verificato l'incidente.
Stanco di infruttuosi tentativi di restituire al mio Pc Windows la freschezza perduta, mi son detto: che diavolo, buttiamo tutto a mare e passiamo a Linux.
L'operazione è stata indolore. Ho formattato un DVD (sarebbe bastato un CD ma non ne avevo a disposizione) con l'immagine ISO di Ubuntu, scaricata dal sito ufficiale, e ho incrociato le dita. Non sarebbe nemmeno stato necessario.
L'installazione è stata un poco lenta, ma del resto mi sono ritrovato con l'hard disk diviso in due partizioni e, proprio come avevo richiesto, con Ubuntu affiancato al vecchio Windows, senza alcuna perdita di dati.
Tutto il processo non ha subito alcun intoppo e non ho nemmeno dovuto spaccarmi la testa con la risoluzione di problemi tecnico-informatici complessi. Un'interfaccia User Friendly mi ha anche chiesto se era nei miei desideri importare da Windows una o più cartelle, e così mi sono ritrovato con tutti i miei vecchi documenti a disposizione senza alcuna procedura supplementare di importazione, sin dal primo (e unico) riavvio.
Il risultato delle mie (ben poche) fatiche è che ora dispongo di un sistema più stabile - lo si capisce anche a colpo d'occhio - , più veloce - perché le risorse del PC risultano sfruttate decisamente meglio - e con un sacco di applicazioni gratuite a disposizione, a distanza di un solo clic, grazie all'Ubuntu Software Center.
Tra queste, segnalo Blogilo, il software per editare post con cui sto scrivendo questo pezzo.
Insomma, per ora penso di avere davvero guadagnato nel cambio, senza aver dovuto bussare alla porta di Microsoft o di Apple e quindi senza aver dovuto mettere mano al portafogli.