mercoledì 2 giugno 2010

Everlost


Non leggo spesso libri fantasy e del resto forse "Everlost" di Neal Shusterman non rientra nemmeno nella categoria. Ad ogni buon conto, questa, a grandi linee, è la trama.
Nick e Allie sono due ragazzini morti a causa del medesimo incidente stradale. Le loro anime sono dirette verso una grande luce in fondo a un tunnel, quando i due si urtano a vicenda e precipitano su Everlost, il regno dei morti-non morti.
Si tratta di un mondo che confina e arriva anche a sovrapporsi col nostro. Vi si trova tutto ciò che l'uomo ha amato, che è andato distrutto, e che ora vive nel ricordo di chi lo rimpiange.
Everlost è popolato di ragazzini che non sono riusciti ad "arrivare dove erano diretti" e ora si trovano bloccati lì per l'eternità; così, in molti si rifugiano in una routine sempre uguale a se stessa. Nick e Allie, però, si rifiutano di arrendersi a un simile destino e intraprendono da subito un viaggio alla scoperta dei segreti di questo mondo sospeso tra ciò che è vivo e ciò che non lo è, alla ricerca del sistema per abbandonarlo e riprendere il cammino interrotto per errore.
Questa a grandi linee è la trama del libro che ho consumato in due giorni. Il riassunto non rivela alcun dettaglio per non rovinare il gusto della lettura. Infatti, lungo il cammino intelligente tracciato dall'autore per i due giovani protagonisti, si nascondono tali e tanti, imprevedibili, colpi di scena che sarebbe stato davvero un peccato rivelarli anche solo in parte.
Tenuto conto che si tratta del primo romanzo dell'ennesima trilogia apparsa in libreria, è forse lecito concludere che si tratti di un'opera fantasy, visto che gli autori di questo genere paiono sentirsi obbligati a riempire per lo meno un paio di tomi con le avventure dei propri personaggi.
Comunque sia, "Everlost" merita di essere letto, sia che siate giovani lettori, sia che siate adulti. In ogni caso, saprà tenervi incollati alle sue pagine e darvi anche da pensare. E, accidenti, vi indurrà ad aspettare l'uscita del prossimo volume, come sto già facendo io.

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