sabato 2 ottobre 2010

Dylan Dog 289 - Il sentiero degli enigmi...o degli indovinelli?

Apprezzo molto le storie di Dylan Dog scritte da De Nardo, sempre ricche di atmosfera, spesso molto originali, e comunque capaci di mandare in scena un Dylan in linea con lo spirito originale della serie.
Per certi versi, non fa eccezione nemmeno il numero attualmente in edicola, primo episodio di una sorta di "Mistero dei templari" in salsa horror, con l''Old Boy impegnato nella ricerca di un leggendario amuleto, in grado di sconfiggere l'avvento di un antico demone. Anche in questo caso, la storia beneficia di un'efficace atmosfera cupa, l'avversario di turno rappresenta una minaccia inquietante e sui protagonisti pare gravare sempre la sua presenza.
Mi rende però perplesso un aspetto legato alla "quest" nella quale è impegnato il nostro eroe. Infatti, per arrivare a mettere le mani sul talismano che dovrebbe mettere in fuga il demone, Dylan deve appunto risolvere gli enigmi che danno il titolo all'albo.
Purtroppo, però, lo sceneggiatore, invece di inventare prove ad hoc per far giungere alla meta il nostro, si è avvalso, più che di enigmi, di indovinelli che erano già vecchi trent'anni fa e con i quali ci si sfidava sui banchi di scuola durante le lezioni più noiose. Un esempio? L'albo si chiude addirittura con un problema che aveva già afflitto e risolto il tenente Colombo in uno degli episodi più vecchi della sua serie.
In questo modo, tutta la suspense (e la sospensione dell'incredulità) dell'episodio risulta compromessa, perché immaginare cosa deve fare Dylan per proseguire il cammino non è affatto una sfida.
Come se ciò non bastasse, De Nardo fa sì che Dylan chieda aiuto per risolvere "gli enigmi" addirittura al suo vecchio amico Bill Porter, niente meno che insegnante di calcolo combinatorio all'Università Metropolitan di Londra, quando forse gli sarebbe bestato portarsi dietro uno studente delle medie.
Non resta che augurarsi che il secondo episodio di questa avventura presenti sfide più stimolanti per il nostro Indagatore dell'Incubo e soprattutto per i suoi lettori.

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