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venerdì 17 gennaio 2014

La serie di "Toby Peters" di Stuart M. Kaminsky

Darkly sparkling Chandler dialogue inspired 4 ...
Raymond Chandler
Aver letto - più volte e ogni volta con il medesimo gusto - i romanzi di Raymond Chandler con protagonista Philip Marlowe ha prodotto su di me, che io sappia un'unica controindicazione: sono diventato allergico ai polizieschi e alle detective story narrate in prima persona da un protagonista maschile con la battuta facile.
Perché l'ombra di Chandler grava su chiunque si cimenti con questo genere cercando di usare la sua stessa formula.

lunedì 18 marzo 2013

Used: like new, very good, good or acceptable


Da quando ho preso l'abitudine - o il vizio - di acquistare libri usati via Internet, mi è capitato di parlarne con diverse persone.
In varie occasioni ho assistito al levarsi perplesso di un sopracciglio. E l'incredulita di certo non migliorava quando mia moglie scendeva in dettagliate descrizioni sulle condizioni in cui spesso i libri arrivano nella mia casella postale. Per tacere dell'odore emanato da alcuni di essi, a suo dire.
Immagino che qualcuno abbia pensato: ma guarda cosa di fa per risparmiare qualche euro.
È in parte, in effetti, non posso dare torto a chi giustifica il tempo impiegato per la ricerca e l'individuazione del prossimo oggetto del desiderio solo con l'obiettivo del risparmio.
Certo, i libri usati, almeno su amazon.co.uk costano spesso meno di quelli nuovi. * Molti titoli, anche proposti in condizioni eccellenti, possono costare anche solo 1 cent. Proprio così, 1 centesimo di euro per un libro "like new".
Di certo l'opportunità di risparmiare è stata quella che mi ha mosso, all'inizio.
E poi la varietà di soluzioni e prezzi proposti consente di valutare caso per caso l'investimento, a seconda dell'interesse suscitato e dal livello di perplessità sull'opportunità di acquisto. L'obiettivo di oggi riveste per me un'importanza particolare? Allora posso anche investire qualche euro in più. Viceversa, se non sono proprio convinto che il libro mi piacerà o se si tratta di un acquisto "al buio", posso ripiegare su un'edizione più economica e magari in condizioni meno che buone.
Senza contare che il mercato dei libri di lingua inglese è un oceano smisurato di titoli, al cospetto del quale le proposte italiane possono essere al più paragonate alle dimensioni di un laghetto alpino.
Ma il punto non è nemmeno solo questo.
Perché un libro usato possiede un fascino che risiede anche e soprattutto nelle pieghe, nelle macchie, negli angolini della copertina accartocciati e nei piccoli strappi, che raccontano di una vita precedente della quale si può solo tentare di indovinare qualche fatto. Per non parlare delle parti sottolineate da altri precedenti lettori, o dai timbri apposti dalla biblioteca in cui il testo ha prestato servizio in passato. Tutti questi elementi raccontano una storia nella storia che rende ogni libro usato un pezzo unico, anche se non da collezione.
Feticismo?
Forse. Ma forse anche un po' di poesia.


* Non così, almeno per il momento, su amazon.it, dove i libri usati di solito costano tanto quanto quelli nuovi, se non di più, includendo nel conto le spese di spedizione. Forse qualche affare al momento si può fare su Ebay.it

giovedì 19 luglio 2012

Dal cartaceo all'e-book e ritorno (back to the book)

E' curioso, ma alla fine ho compiuto il giro completo.
Sono partito dai libri - quelli di carta, tradizionali - poi sono passato a leggere per mesi solo e-book - e non ho affatto smesso, anzi - e poi sono ritornato ad acquistare libri tradizionali.
Per la verità, ne ho comprati di un tipo nuovo, almeno per me, tra quelli vecchi. O per meglio dire tra quelli usati.
Ho scoperto, infatti, che mi trovo davvero bene a leggere con il Kindle, anche libri in lingua inglese. Quando non conosco il significato di una parola, il dizionario incorporato mi corre subito in aiuto e proseguo così la lettura senza lasciarmi alle spalle "buchi" di mancata comprensione.
Però la differenza tra leggere e studiare mette - almeno per me - in campo dei valori che portano ancora alla vittoria del libro tradizionale su quello in formato digitale. So che è possibile inserire delle note anche nei testi digitali, ma la possibilità di toccare le pagine, voltarle avanti e indietro e sottolineare i passi più significativi...ebbene, per me è propria solo del libro cartaceo.
Non riesco ancora a stabilire un rapporto altrettanto "materialistico" (e in effetti è ironico anche solo pensare di poterlo fare) con l'e-book.
E prendere atto di tutto ciò, oltre al clima di austerity - o meglio, di "maggior propensione al  risparmio" come ho sentito dire al telegiornale - mi ha indotto a cercare testi usati in lingua inglese. In particolare, mi sto concentrando  sui manuali di scrittura, che al momento esercitano su di me un forte richiamo. Costano molto meno di  quelli disponibili sul mercato nostrano, specie se si guarda a quelli usati, e la scelta è incomparabilmente più ampia.
Un esempio? Oggi mi è arrivato a casa "Writing science fiction" di Ben Bova. L'ho comprato usato circa quindici giorni fa su Amazon.uk per 50 centesimi. Ed è solo il primo ad aver raggiunto la mia cassetta delle lettere di una serie piuttosto nutrita. Del suo contenuto parlerò in un'altra occasione.