mercoledì 3 dicembre 2008

Faccialibro

Dopo i primi momenti di scetticismo, durante i quali l'ho ritenuto solo un sofisticatissimo strumento per farsi i cavoli degli altri, devo dire di essermi ricreduto.
O meglio: Facebook è sicuramente l'occasione della vita per sapere dove è andata in vacanza quell'odiosa della nostra vicina di casa, ma è anche altro, e forse una delle esperienze "umane" più coinvolgenti che Internet possa offrire.
A volte lo schermo del monitor mi pare allargarsi fino ad assumere le dimensioni di un gigantesco banco, sul quale continuano a piovere i pezzi di carta lanciati da compagni di scuola che si possono trovare anche dall'altra parte del pianeta.
L'ennesima visione prosaica generata dalla mia inguaribile sindrome di Peter Pan? Temo proprio che sia così.

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