mercoledì 18 giugno 2008

Parigi e ritorno

Anche se a livello razionale non ho alcun problema a metabolizzare le implicazioni di un viaggio aereo, a livello emotivo qualche parte di me si rifiuta di farlo.
Così, dopo essere ritornato da Parigi, mi sono aggirato per qualche giorno attraverso le vie della mia città con la sensazione di appartenere ancora a un altro posto, come se fossi un pezzo di ferro sotto l'attrazione di una calamita.
Un'altra sensazione che provo spesso è quella di scoprire la bellezza di una cosa quando ormai dispongo solo del suo ricordo.
Durante il mio soggiorno parigino mi sono sforzato spesso di individuare "un'atmosfera" che caratterizzasse tutta la città, ma mi era parso di avere fallito, per avere collezionato soltanto una "serie di atmosfere".
Solo ora, però, mi rendo conto che Parigi è la solennità che si respira a Les Invalides, la sorprendente novità della Defense, la brulicante tranquillità di Montmartre, l'ammiccante oziare dei bistrot e la frenesia dei boulevard. E' tutto questo, uno stimolo continuo per la vista e gli altri sensi, e molto altro ancora.
Ora che non sono più lì, e che sono ritornato alla mia routine lavorativa, ricordo il mio soggiorno a Parigi come un sogno dal quale sono stato distolto troppo presto, e nel quale sono stato costretto ad abbandonare una parte di me. Spero di poter tornare a recuperarla al più presto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi piace il tuo modo di descrivere i luoghi.. vorrei poter rendere con altrettanta intensità l'amore per le mie isole.. posso citare il tuo blog fra i miei preferiti sulla mia modesta pagina dedicata alle mie magiche BVI, le isole caraibiche mi hanno stregato il cuore?

Alice

http://blog.bvi-turismo.com

francesco ha detto...

Ma certo che puoi, Alice!
E io ricambio aggiungendo l'indirizzo del tuo blog, tutt'altro che modesto, all'elenco dei miei link.
Grazie!