martedì 20 maggio 2008

Hype



Copio e incollo da cineblog.it:

"Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo è il
miglior film della serie, dopo il primo, e il miglior film del genere
mai fatto da 27 anni a questa parte. La giostra spielberghiana si
trasforma in un vero e proprio parco divertimenti, in 140 minuti di
pura e sana fantasia cinematografica, di azioni, sussulti e risate,
grazie al ritorno di quello che è forse uno delle poche icone della 7°
arte di questi ultimi 30 anni."


E io devo aspettare fino al 26 per poterlo vedere!!! Ma come si fa?

Se il 12 e 13 luglio...


...non sapete cosa fare e vi piace indossare i mutandoni di Superman o il più solleticante bikini di Lamù, fate un salto a Novara!

domenica 18 maggio 2008

La vita è piena di sorprese.

Adesso l'Inter si mette pure a vincere le partite decisive.
Un'altra certezza che se ne va...

mercoledì 14 maggio 2008

Echi perduti di Joe R. Lansdale

Ho scoperto Lansdale solo di recente e sto cercando di recuperare il tempo perduto.
Dopo il gioiello "In fondo alla palude", mi sono avvicinato a "Echi perduti" con notevoli aspettative, che sono però evaporate abbastanza in fretta.
La vicenda ha per protagonista Harry, un ragazzo con un udito decisamente fine. Infatti, un attacco di orecchioni da record gli conferisce il dono diavere visioni scatenate dai suoni. Le visioni hanno per oggetto episodi di violenza di cui gli oggetti rimangono impregnati, e che l'orecchio di Harry gli restituisce in tutta la loro intensità emotiva.
La paura di rivivere le scene di un delitto, di una rapina, o anche solo di un litigio, conduce Harry all'isolamento e all'alcolismo, e alla scelta di evitare i posti di cui non conosce la "storia", per paura di essere sopraffatto dall'ondata di emozioni che monta a ogni visione.
Harry finisce così in una spirale auto-distruttiva da cui lo spingeranno a uscire l'amore per una ragazza e l'amicizia per un maestro di arti marziali in declino.
La prosa secca e diretta di Lansdale fa sì che anche questo romanzo si legga velocemente. Tuttavia, la storia pare non decollare mai davvero, e si è sempre in attesa di una svolta che pare non arrivare mai. I personaggi, benché simpatici, mancano di quel guizzo tale da renderli davvero autentici e alcuni (per esempio Tad, il mentore di Harry) pare un po' troppo stereotipato.
Per quanto mi riguarda, la pietra di paragone con cui valutare ogni noir con poteri paranormali è e resterà "La zona morta" di King; e sebbene "Echi perduti" abbia buone potenzialità, Lansdale non alza abbastanza il tiro, con il risultato di non ottenere nulla di altrettanto drammatico, o avvincente.

giovedì 8 maggio 2008

Cornelio: delitti d'autore

Nel nuovo fumetto Star Comics il protagonista Cornelio Bizzarro, scrittore di romanzi gialli in crisi creativa, si ritrova a indagare su una serie di omicidi realizzati con le stesse modalità usate dall'assassino nel suo primo libro.
Già da queste poche righe, emerge il fatto che siamo di fronte a un prodotto di non eccessiva originalità per quanto riguarda l'intreccio "giallo".
Tuttavia, il fumetto si lascia leggere, soprattutto grazie alla simpatia del protagonista, che ha le fattezze dello scrittore Carlo Lucarelli, il quale ha partecipato alla stesura del soggetto.
L'editoriale che apre il numero 1 di questa nuova mini-serie di sei numeri chiarisce che gli autori hanno l'intento di toccare tutti i temi connessi all'arte del delitto: dall'horror, con storie di vampiri, al noir.
In definitiva, pur con qualche pecca (come il barboso "spiegone" finale) questo numero uno rappresenta un buon biglietto da visita per una serie, se non originalissima, certamente curata e piacevole.

domenica 27 aprile 2008

Criminal


Vincitrice del prestigioso Eisner Award e scritta da uno degli autori più cool del momento, Ed Brubaker, la serie Criminal è recentemente approdata sugli scaffali delle fumetterie italiane grazie a PaniniComics.
Si tratta di una vicenda 'noir' il cui protagonista è Leo, un criminale specializzato nella pianificazione di colpi ingegnosi con comode vie di fuga, e per questo noto nella mala come 'il Codardo'.
Leo non usa armi e non viene mai meno alle proprie regole di condotta, che finora lo hanno tenuto lontano dalla galera, ma cede alla tentazione di accettare un colpo proposto da un poliziotto corrotto, il furto di cinque milioni di dollari in diamanti. Un errore che pagherà caro.
Un Eisner Award e uno scrittore di grido dovrebbero rappresentare garanzie sicure sulla qualità del prodotto.
Tuttavia, Criminal, sin dalle prime battute, delude per sapere troppo di già visto. Brubaker infonde nella propria scrittura tutti i cliché del genere noir, che padroneggia in modo sicuro, ma senza innovare, ottenendo così solo la summa aritmetica di tali elementi, e poco più.
Pertanto, forse anche a causa dell'inflazione a cui è sottoposto il noir, o forse solo per l'eccessivo rispetto con cui Brubaker aderisce agli stilemi del genere, Criminal non convince appieno. Ad esempio, i dialoghi, seppur perfetti dal punto di vista dei tempi e della narrazione, risuonano nella mente del lettore come l'eco di qualcosa già sentito troppe volte, così come la trama, per gli stessi motivi e seppure corra verso la conclusione con ritmo e armonia, non riesce a essere davvero emozionante.
Ciò premesso, il successo di Criminal può giustificarsi con la qualità della sceneggiatura, che ne fanno uno dei comics più vicini al medium cinematografico mai visti. Infatti, grazie anche alle tavole di Sean Phillips, il cui tratto spigoloso ben si asserve alla vicenda narrata, le vignette si susseguono in modo tanto armonioso da dare l'impressione di essere davanti allo schermo cinematografico anziché a una pagina disegnata.
In conclusione, e limitatamente a quanto detto, se la "storia" non può da sola spingere a consigliare l'acquisto, la prova di Brubaker e Phillips è certamente quella di due maestri impegnati a rendere il loro tributo al genere 'noir'.
Da questo punto di vista, l'acquisto dell'opera è consigliabile.

giovedì 24 aprile 2008

Scribe Fire



Utilizzo Mozilla Firefox soprattutto perché non è targato Microsoft e offre ottime garanzie in termini di stabilità e sicurezza.
A questi vantaggi vanno poi aggiunti quelli rappresentati dalla possibilità di avvalersi dei cosiddetti add-ons, software gratuiti che si integrano al programma di navigazione svolgendo le funzioni più disparate.
ScribeFire appartiene è uno di essi ed è un client per la gestione dei post per blogger, che si segnala per comodità e immediatezza di utilizzo.
E' leggerissimo (qualche centinaio di Kilobytes) e una volta aperto occupa la metà inferiore del vostro monitor, così da consentirvi di leggere buona parte della pagina web visualizzata. In questo modo, potete attingere ai dati in essa contenuti o, nel caso sia la home page del vostro blog, potete sapere subito, senza chiudere il client, come sia riuscito il post che avete scritto.
Potete postare oppure limitarvi a scrivere una bozza da modificare più tardi, aggiungere etichette e modificare i post più vecchi.
Tutte queste caratteristiche sono presenti sin dalla prima versione e ora, con il rilascio della release 2.0, Scirbe Fire si è arricchito di ulteriori, comodissime, funzioni.
Un esempio? Quando aprite la pagina del vostro blog con Firefox, Scribe Fire la riconosce e fa apparire una barra di comandi nella parte superiore del browser. Da questa, potrete modificare un post o aggiungergli un'immagine, un video o un link semplicemente selezionandone il titolo.
In definitiva, non avrete più bisogno di accedere a Blogger se non per modificare il layout del blog o per gestire i commenti.
A tutto il resto può pensare Scribe Fire. Spero di avervi convinto.


lunedì 14 aprile 2008

Writer's Death Race


Alcuni nomi illustri del fumetto italiano hanno accettato la sfida lanciata da Roberto Recchioni dando vita a questa competizione letteraria dal nome abbastanza eloquente.
Trovate il sito con i racconti qui