sabato 24 novembre 2007

"Un classico...


...è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire."
Quant'é vero!
La frase è di Italo Calvino e l'ho trovata impressa sulla quarta di copertina di una vechia edizione de "L'isola del tesoro".
E' un commento davvero opportuno.
Non mi ricordavo più di avere in casa il libro e, per la verità, dopo averlo divorato, vi ho scoperto tali e tante cose da farmi dubitare di averlo mai letto prima.
Risale al 1883 eppure, per usare una frase trita, sembra scritto ieri.
A parte il gusto di essere coinvolti in un'avventura piratesca delle più sfrenate, con duelli, tradimenti, naufragi, e ovviamente, la ricerca di un tesoro, il lettore può trovarvi anche una lezione di scrittura eccelsa.
La sintesi di Stevenson raggiunge un equilibrio eccezionale: quasi non esiste parola che non sia asservita alla progressione del racconto, eppure il piacere della lettura è intatto, e non mancano efficaci tratteggi che fanno schizzare fuori dalla pagina luoghi e personaggi.
Pertanto, corpo di mille bombe, ci può essere ben più di un motivo per passare un po' di tempo con dei vecchi filibustieri, che il diavolo vi incenerisca!
E non mettetevi a frignare come femminucce mentre andiamo alla ricerca del tesoro maledetto del Capitano Flint!!


ehm...ok, d'accordo, smetto di parlare come Long John Silver, uffa!

Nessun commento: