giovedì 16 gennaio 2014

Come lasciare la stanza di vostro figlio senza svegliarlo e vivere sereni fino al pisolino successivo

Per riuscire ad addormentare i bambini, lo sa ogni genitore degno di questo nome, esistono mille trucchi e teorie, più o meno funzionanti. Sull'argomento sono stati scritti i proverbiali fiumi d'inchiostro.
Ma cosa fare, però, quando il vostro bambino si è finalmente addormentato e voi vi trovate - ahimè - ancora nella sua stanza? Oppure quando voi vi ricordate, sempre e solo dopo aver chiuso con ogni attenzione la porta della camera in cui sta dormendo, che il vostro smartphone e' rimasto all'interno, acceso? E oggi è proprio il giorno in cui avete sostituito la vecchia suoneria con "Thunderstroke" degli Ac/Dc!
Ecco, questo post è dedicato a voi, è basato su esperienze dirette ed è concepito per aiutarvi a muovervi nelle tenebre silenziosi come ninja, raggiungere il vostro obiettivo e dileguarvi come spiriti così come siete arrivati. Senza svegliare il vostro piccolo.



1. Dovete conoscere il campo di battaglia. Come in ogni situazione in cui ci sarà un vinto e un vincitore, anche in questo caso e' bene informarsi prima di ingaggiare il confronto. Un bambino che si è addormentato da poco, non ha ancora raggiunto un sonno molto profondo, e basta un suono minimo, come quello di un listello di legno del vecchio parquet che scricchiola, o come il suono sordo di quella maledetta piastrella che sente sempre il bisogno di assestarsi, per svegliarlo irreparabilmente. Una buona mappa mentale delle insidie naturali presenti in casa vostra e' quindi caldamente consigliata. Nei casi più gravi, più che una mappa mentale, potrebbe essere necessario rivolgersi a un piastrellista.
2. Attenti alle trappole. Anche se conoscete bene il campo di battaglia, nuove insidie possono essere spuntate durante il giorno. Qualcuno potrebbe aver lasciato l'ultimo cassetto della cassettiera aperto , praticamente invisibile al buio, e nella posizione perfetta perché voi ci inciampiate o ci infiliate dentro un piede. Giocattoli abbandonati, il tappeto fuori posto, la lavagna parlante lasciata proprio tra voi e l'uscita - e sempre accesa, naturalmente! - potrebbero vanificare i vostri sforzi. Se dovete penetrare nella stanza quando il piccolo già dorme, date un'occhiata al percorso da compiere prima di partire, magari illuminandolo per poco col raggio di una torcia elettrica. Un buon visore notturno del tipo in dotazione alle migliori truppe d'assalto potrebbe essere quel che fa per voi.
3. L'abbigliamento. Sì, sto parlando proprio di quel che indossate durante il compimento di questa delicata operazione. Pensate che qualunque cosa abbiate indosso vada bene? Avete già perso in partenza. Posso quasi sentire i vagiti del bambino che avete svegliato, inoltrandovi nella sua stanza con ai piedi quel vecchio paio di mocassini scricchiolanti. Per non parlare di quella rigida cintura di pelle che cigola ogni volta che cercate di avanzare in punta di piedi. E lasciate perdere anche i jeans. Emettono fruscii imprevedibili sempre al momento sbagliato. Una tuta da ginnastica o meglio ancora il buon vecchio pigiama sono quello che fa per voi. E ai piedi, solo le calze naturalmente.
4. Qualsiasi cosa succeda, mantenete il controllo. Malgrado le sofisticate tecniche suggeritevi in questo post, qualcosa può andare storto*. E può quindi succedere che il vostro piccolo si svegli. Rimanete calmi, possibilmente non pronunciate nemmeno una sillaba e pensate che se siete riusciti ad addormentarlo poco prima, è plausibile che ci riusciate di nuovo. In un futuro. Prima o poi. Tutto può essere. Perché no?


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*No, il risultato non è garantito.

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