martedì 16 febbraio 2010

L'ennesima risorsa dalla rete

Dopo essere rimasto orfano di Gamberi Fantasy, ho incominciato a setacciare la rete alla ricerca di altri siti dedicati alla scrittura.
Oggi sono incappato in questo, dello scrittore Fabio Bonifacci, che offre addirittura ai lettori un corso di scrittura gratuito.
Per ora ho potuto leggere solo la prima lezione, e ne ho apprezzato il linguaggio chiaro e l'approccio pratico, con suggerimenti ed esercizi. L'esposizione è rigorosa, proprio come dovrebbe essere quella di un maestro, ma non mancano battute utili a illustrare i concetti in modo piacevole.
Infine, vi segnalo che nel sito trovate anche un test per individuare la sindrome che vi spinge a scrivere. (Tra le varie affezioni descritte, ne ho trovate almeno un paio che fanno al caso mio).
Per quanto mi riguarda, ho già inserito il link tra i miei preferiti.


domenica 14 febbraio 2010

Basterà?

La morte di Salinger mi ha dato da pensare.
Non sto dicendo che mi ha suggerito chissà quale nostalgica riflessione sulle vette ineguagliate toccate dalla sua prosa.
Anche se, per la verità, "Nove racconti" è da sempre uno dei miei libri preferiti, mi sono solo accorto che è anche uno degli oggetti a cui sono più affezionato.
E' così: in questo caso, non sono solo legato al ricordo delle emozioni suscitate dalla lettura delle pagine di Salinger, ma è proprio il loro supporto, l'insieme delle pagine, la massa della carta che costituisce la mia copia, a rappresentare per me qualcosa di prezioso.
Ricordo molto bene il giorno in cui ho ricevuto quel libro in regalo. E' stato un dono inatteso, che mi ha reso felice perché proveniva da una persona a cui tenevo, con la quale parlavo ogni giorno per tutto il tempo che due studenti universitari si possono permettere, e che ora non vedo e non sento più.
Ecco, prendere in mano il libro che mi ha regalato è un contatto immediato con quei giorni.
Date queste premesse, per un lettore e buyer di libri incallito come me, la catena di pensieri successiva è quasi scontata: mi sono chiesto e mi chiedo cosa succederà quando gli ebook reader saranno la norma e non l'eccezione, e quando non si dovrà nemmeno spedire un pacco a un amico per fargli avere il libro che abbiamo scelto per lui.
Non sarà necessario incontrarsi e quella persona saprà che le abbiamo fatto un regalo perché il programma di posta elettronica l'avvertirà del file appena arrivato.
A distanza di tempo, dovrà accontentarsi di quel ricordo e non avrà nulla da toccare e conservare.
E mi sono chiesto se questo possa essere sufficiente.

martedì 2 febbraio 2010

Si può ancora diventare pescatori di gamberi

Tra i blog che seguivo con più assiduità negli ultimi tempi, c'era Gamberi Fantasy
Sono costretto a usare il tempo imperfetto perché la curatrice del blog, al secolo Gamberetta, ha da poco annunciato di essere costretta a interrompere l'attività a causa di seri problemi familiari.
La cosa mi dispiace e le auguro che si tratti di qualcosa di risolvibile.
A chi non ha mai visitato il suo blog, invece, consiglio di rimediare: a mio avviso si tratta di quanto di meglio possa offrire la blogosfera, almeno se vi interessano le tematiche legate alla scrittura e la letteratura di genere.
Grazie al suo acuto senso critico, Gamberetta non ha solo recensito con inusuale verve numerosi libri di autori italiani e stranieri, fornendo una adeguata argomentazione a ogni sua considerazione, ma ha anche analizzato numerosi manuali di scrittura creativa, comparando gli insegnamenti lì contenuti con la produzione di vari autori.
Insomma, Gamberetta avrà anche - e spero per poco - cessato la pubblicazione, ma il suo blog è ancora on line, e contiene una miriade di spunti interessanti sulla scrittura e sul funzionamento del suo potere evocativo.


domenica 24 gennaio 2010

La mia su "Avatar"

Scrivere una vera recensione per "Avatar" richiederebbe molto tempo, che in questo periodo non ho.
Mi limito allora solo a qualche considerazione su questo evento cinematografico.
Credo che il lavoro migliore di Cameron, in questo caso, sia consistito soprattutto nell'aver saputo creare la grande attesa per l'uscita del film.
A mio avviso, infatti, l'ultima opera del regista di Terminator è certamente emozionante, spettacolare e coinvolgente, ma le emozioni che suscita, e le tematiche che affronta, assomigliano un po' troppo a quelle evocate da altri film - uno per tutti, a mio parere: "Balla coi lupi" - per essere a buon diritto ritenuta un capolavoro.
E mi chiedo cosa ricorderemo di "Avatar" quando la fotografia 3D sarà appannaggio di tutte le produzioni cinematografiche e l'occhio degli spettatori non sarà più così disponibile a lasciarsene facilmente incantare.

mercoledì 20 gennaio 2010

"Tempesta di ghiaccio" di Giles Blunt




Ho acquistato questo libro perché la copertina mi ha subito ricordato la scena iniziale di uno dei miei  romanzi preferiti, "Gorky Park".
E in effetti anche nel thriller di Blunt, così come nell'opera più famosa di Cruz Smith, la vicenda prende l'avvio in seguito al ritrovamento di un cadavere parzialmente sepolto dalla neve; e anche se in questo caso i protagonisti si trovano ad Algonquin Bay, piccola cittadina del Canada, e non sullo sfondo della Russia dilaniata dal crollo del comunismo, le analogie non si fermano qui.  Infatti, anche in "Tempesta di ghiaccio" si profilano i contorni della storia travagliata di un Paese, il Canada, che non ha ancora superato le differenze culturali dei suoi abitanti.
Inoltre anche in "Tempesta di ghiaccio" buona parte della soluzione del mistero poggia sulla ricostruzione delle fattezze di un uomo: ma se in "Gorky Park" si ricostruiva il viso di un cadavere dopo averlo scarnificato grazie all'azione di alcuni vermi, nel romanzo di Blunt la scientifica ricostruisce l'aspetto di un personaggio da una sua vecchia foto, grazie a una più attuale e meno schifosa simulazione al computer.
Infine, anche il libro di Blunt vive parecchi dei momenti migliori quando si concentra sui tormenti del protagonista maschile, preso nel mezzo da errori per i quali sta ancora pagando e l'attrazione per la giovane collega per la quale parrebbe disposto a tradire la moglie.
Tutto ciò non deve però indurre a considerare "Tempesta di Ghiaccio" così sovrapponibile a "Gorky Park" da renderlo un'inutile copia: anche se non altrettanto profondo nell'analisi psicologica dei personaggi, si tratta di un buon giallo, con dialoghi tesi quando non spiritosi e protagonisti simpatici.
E poi, ancora come "Gorky Park", ma qui senza rubargli nulla, il racconto gode di un'atmosfera particolare: quella poco bazzicata del Canada, con i suoi paesaggi, il suo clima e tutti i suoi risalenti contrasti.

domenica 29 novembre 2009

Mi alzo e prendo un vocabolario o uso Google?

Oggi ho provato la nuova funzione "Aa" dell'editor di testi integrato in Blogger in draft.
Si tratta di un dizionario in grado di fornire la definizione della parola selezionata e suoi sinonimi e contrari (quest'ultima funzione, per la verità, non pare ancora attiva)..
Per effettuare la prova, ho scritto una parola a caso, "poi", e queste sono le possibili definizioni individuate dal vocabolario:

poi

Definizioni web

Per carità, informazioni che possono  anche risultare interessanti, ma i buoni, vecchi, avverbi di tempo che fine hanno fatto?

domenica 18 ottobre 2009

Una settimana da...giurato



Durante la settimana appena trascorsa, ho vissuto, con soddisfazione, una nuova esperienza: sono stato membro della giuria del Novara Cinefestival.
Il concorso è riservato ai cortometraggi e le opere provenivano da tutta Europa; quello di origine più remota, addirittura dalla Russia.
Anche se ero stato arruolato soprattutto per tenere d'occhio le molte opere di animazione in gara, la mia qualifica di "giurato" mi ha consentito di assistere alla proiezione della gran parte dei film.
Così, mi sono avvicinato a una forma espressiva che bazzico poco e che ho scoperto essere stimolante e brulicante di talenti.
Prima di tutto, ho potuto sgombrare il campo da un pregiudizio: "cortometraggio" non è affatto sinonimo di produzione dai mezzi poveri. Spesso, le opere avevano per protagonisti attori molto noti e alcune di esse si avvalevano di effetti speciali in CGI che hanno superato alla grande la prova del grande schermo (penso in particolare a questo film, ma anche a questa animazione).
Ma ciò che, a mio avviso, dovrebbe consigliare una maggiore attenzione da parte del pubblico per questa forma d'arte è rappresentato dall'efficacia espressiva e dall'intensità che spesso l'accompagnano.
Come avviene per i racconti letterari, anche nei cortometraggi l'autore non ha modo di nascondersi: la sintesi, imposta per definizione, obbliga la ricerca della soluzione più efficace per comunicare informazioni ed emozioni.
La storia deve fare immediata presa sul pubblico. I personaggi devono essere da subito delineati.
Così, da una limitazione che parrebbe penalizzante, nasce invece un punto di forza. Se ben utilizzato, il procedimento evocativo, nei cortometraggi, è in grado di raccontare e trasmettere molto più di quanto non appaia sullo schermo in pochi minuti.
E di opere notevoli, al Novara Cinefestival, ce n'erano davvero parecchie.
Sul sito della manifestazione ne trovate l'elenco: una semplice ricerca in rete vi guiderà ai trailer o, nel migliore dei casi, all' opera vera e propria.
Buona visione!

giovedì 1 ottobre 2009

Acquisti del mese


...perché ho letto la prima avventura del personaggio di Ghelfi e mi è proprio piaciuta: un mix di intrighi e malinconia tipici della Russia post comunista in stile "Gorky Park", con una massiccia dose di azione.

 


...perché questo numero dell'Indagatore dell'Incubo è scritto da Michele Medda, l' ottimo autore di Caravan.





...perché...c'è davvero bisogno di dirlo? Una biografia del Re, ricchissima di tavole e studi a matita. Dalle Edizioni BD