sabato 15 settembre 2007

Mindscan (ovvero “essere o non essere” secondo Robert J Sawyer)

Che cosa fa di noi quello che siamo? Dove risiede la nostra coscienza? L'anima esiste? E se fossimo in grado di copiare perfettamente il contenuto della mente umana e inserirla in un corpo artificiale, cosa succederebbe?
Il libro di Robert J Sawyer, canadese classe 1960 già vincitore di un premio Nebula, è costruito intorno a questi interrogativi: il protagonista, un quarantenne malato incurabile, decide di sottoporsi al procedimento di “scansione mentale”, per dare a se stesso (o, meglio alla copia esatta della sua mente) la possibilità di vivere una vita normale. Trasferisce alla sua copia tutti i suoi diritti e, affidandole il prosieguo della sua esistenza, si trasferisce in un paradiso artificiale appositamente costruito sul lato oscuro e inaccessibile della Luna, per attendere la propria dipartita.
Senonché, viene trovata la cura per il male che lo affligge, vi si sottopone, e pretende allora di riavere indietro la propria vita.
Nel frattempo, il tema della coscienza, della consapevolezza di sé e dell'anima viene sviscerato nel corso di un processo intentato dalla replica di una scrittrice, deceduta, che vuole sentirsi attribuire la qualifica di “persona vera” e l'identità del proprio “originale”.
Nel corso del processo Sawyer, per bocca di scienziati, filosofi e psicologi chiamati a testimoniare, illustra in modo sintetico e documentato (come dimostra la bibliografia alla fine del libro) ciò che sappiamo o ipotizziamo di noi stessi e della “coscienza”.
Ovviamente, per esigenze narrative, si spinge un po' più in là, ma ciò non rovina il gusto che si prova leggendo un libro intelligente, che miscela le atmosfere dei thriller giudiziari alla Grisham, quelle della sci-fi d'azione con i temi della fantascienza hard e induce anche a riflessioni stimolanti.
Consigliato.

"Mindscan" su Urania, Mondadori, n. 1525, € 3,90

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