lunedì 21 gennaio 2008

Blaze


L'ultimo libro di Stephen King ad aver di recente invaso le librerie italiane è in realtà uno dei primi scritti dall'autore del Maine.
La prima stesura risale infatti al 1973, ma il Re del Brivido l'ha dato alle stampe solo ora, e dopo averlo sottoposto a un restyling.
Già dalla prefazione l'autore ci avverte che si tratta di una storia drammatica.
Blaze è un gigante con il cervello danneggiato dai pestaggi a cui lo sottoponeva il padre, che decide di prendersi una rivincita sulla vita rapendo il giovane rampollo di una ricca famiglia, così come avrebbe fatto insieme al suo amico George, se questi non fosse morto.
In effetti, George vive ancora nella mente di Blaze e sembra poterlo aiutare a realizzare il piano, "il colpo del secolo, con l'aiuto di un morto", come dice la quarta di copertina.
La storia sfortunata di Blaze coinvolge da subito. Si soffre per la sua infanzia bruciata, per quello che sarebbe diventato se avesse avuto le occasioni giuste, per le occasioni che continua a perdere a causa della sua stupidità, per le sue amicizie pure e sfortunate. Tuttavia si ride anche molto, soprattutto dell'idiozia stessa di Blaze, e quasi dispiace, pare davvero di ridere alle spalle di qualcuno che non se lo merita.
Insomma, Blaze è l'ennesimo personaggio a tutto tondo creato dall'inesauribile fantasia di Stephen King. La lettura scorre che è un piacere e la prosa di King, abitualmente piuttosto verbosa, qui è secca e perfettamente adatta a dipingere il mondo di patetici criminali in cui Blaze è condannato a bruciare la propria sfortunata esistenza.
Non un capolavoro, ma un buon libro con cui affrontare questi grigi week end invernali.

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