mercoledì 22 agosto 2007

Déjà vu

Oggi sono andato per qualche ora a studiare nella biblioteca civica che ho frequentato durante l'università.
Non ci entravo più da circa sette anni, escludendo qualche visita sporadica, ed è stato davvero come fare un salto nel passato.
Ovviamente, nessuno dei visi che mi erano divenuti familiari, nel corso di svariati anni di quotidiana frequentazione, era presente tra quelli degli utenti attuali, che ho osservato come se mi fossero succeduti in chissà quale carica.
Molti venti-venticinquenni con basettone stile anni '70, zazzere più o meno coltivate, o completamente rasati, e tutti con pantaloni portati ad altezze tali da potersi considerare calati.
Quando mentalmente stavo appuntandomi le loro caratteristiche, per giungere al più scontato dei giudizi sul gap generazionale, mi è caduto l'occhio su un ragazzo, appena alzatosi dalla propria postazione di studio per salutare un'amica, e mi è sembrato di vedere una scena a cui avevo già assistito mille volte, ma che all'epoca aveva per protagonista uno dei miei più cari amici.
Il ragazzo di oggi aveva il suo stesso sguardo allegro e distratto, la stessa espressione affabile e le stesse movenze un po' scoordinate. Persino la ragazza sembrava guardarlo proprio come le ragazze hanno sempre guardato il mio amico, con un'espressione di simpatia un po' incredula.
Solo quei pantaloni mezzo calati rovinavano l'illusione.
Però non mi hanno impedito di pensare che, forse, ha ragione chi dice che "è tutto una ruota che gira".


1 commento:

Angelo ha detto...

Ciao Francesco...mi sembra di riconoscere qualcuno in quel ragazzo che descrivi...Sarà lui?
Complimenti per il blog, davvero ben fatto, garbato, intelligente...è impossibile non riconoscerti!

Appena ho tempo voglio avere l'onore di linkarti come si deve!

Ciao, Angelo