venerdì 25 gennaio 2008
Strange days
E' proprio vero, la vita è piena di sorprese.
Quando pensi che ormai ti conosci, che tutto è già stato scritto, che le tue abitudini sono immutabili (e per nulla al mondo le cambieresti)...così, senza preavviso, ti ritrovi iscritto a un corso di balli caraibici.
Se pensate che dietro questa iscrizione si celino i nefasti influssi di una presenza femminile, siete ovviamente nel giusto.
Però, la cosa più strana e sorprendente è un'altra.
Che non si sappia in giro, ma ho scoperto che mi piace.
Sarà perché mi sono avvicinato a questa esperienza senza mai pensare "sto ballando", ma facendolo e basta, o forse perché ho sempre avuto il ritmo nel sangue (è una battuta!), fatto è che non sono caduto vittima di preconcetti o paure (ma sì, usiamo 'sta parola).
Insomma, per quanto sia più faticoso di quanto immaginassi, mi sorprendo a girare su me stesso e far piroettare la mia compagna con un inatteso, spontaneo, sorriso sulle labbra.
Caldamente consigliato.
p.s. Non crediate che non sappia che questo post è un'autentica minaccia a tutti quei fidanzati che passano le serate a leggere fumetti, vedere partite di calcio o bere birra con gli amici. Lo so benissimo, ero uno di loro. Ma che cavolo, devo andare a ballare solo io???
lunedì 21 gennaio 2008
Blaze
L'ultimo libro di Stephen King ad aver di recente invaso le librerie italiane è in realtà uno dei primi scritti dall'autore del Maine.
La prima stesura risale infatti al 1973, ma il Re del Brivido l'ha dato alle stampe solo ora, e dopo averlo sottoposto a un restyling.
Già dalla prefazione l'autore ci avverte che si tratta di una storia drammatica.
Blaze è un gigante con il cervello danneggiato dai pestaggi a cui lo sottoponeva il padre, che decide di prendersi una rivincita sulla vita rapendo il giovane rampollo di una ricca famiglia, così come avrebbe fatto insieme al suo amico George, se questi non fosse morto.
In effetti, George vive ancora nella mente di Blaze e sembra poterlo aiutare a realizzare il piano, "il colpo del secolo, con l'aiuto di un morto", come dice la quarta di copertina.
La storia sfortunata di Blaze coinvolge da subito. Si soffre per la sua infanzia bruciata, per quello che sarebbe diventato se avesse avuto le occasioni giuste, per le occasioni che continua a perdere a causa della sua stupidità, per le sue amicizie pure e sfortunate. Tuttavia si ride anche molto, soprattutto dell'idiozia stessa di Blaze, e quasi dispiace, pare davvero di ridere alle spalle di qualcuno che non se lo merita.
Insomma, Blaze è l'ennesimo personaggio a tutto tondo creato dall'inesauribile fantasia di Stephen King. La lettura scorre che è un piacere e la prosa di King, abitualmente piuttosto verbosa, qui è secca e perfettamente adatta a dipingere il mondo di patetici criminali in cui Blaze è condannato a bruciare la propria sfortunata esistenza.
Non un capolavoro, ma un buon libro con cui affrontare questi grigi week end invernali.
martedì 15 gennaio 2008
Io Sono... un raccontino
Avete presente quando chiedete a qualcuno com'è un film e quello vi risponde che il libro è tutta un'altra cosa?
Ecco. E' esattamente quello che penso del film con Will Smith.
Se la prima parte è ben realizzata e rappresenta in modo efficace le atmosfere, la solitudine e la routine maniacale in cui vive Robert Neville, la seconda ridimensiona l'intera pellicola e la fa retrocedere al ruolo di filmetto.
Will Smith si dimostra ancora una volta bravino (anche se credere che possa essere uno scienziato richiede un vero atto di fede), gli effetti speciali sono decorosi anche se mi aspettavo qualcosa di meglio e il ritmo è sicuramente molto buono.
La parte deludente sta tutta nel finale: la tragedia del protagonista del capolavoro di Matheson è la tragedia di tutta la razza umana per come la conosciamo.
Nel film il tutto è ridotto alle dimensioni di un incidente di percorso, per quanto grande, e ciò è sufficiente a fare della pellicola solo l'ennesimo film d'azione, destinato a essere dimenticato.
Il libro invece no. E' tutta un'altra cosa.
martedì 8 gennaio 2008
L'arte del dubbio
Questo testo recentemente pubblicato da Sellerio è a tutti gli effetti un manuale, concepito dal magistrato scrittore Carofiglio, sulle tecniche di interrogatorio nei processi penali.
Nell'introduzione l'autore chiarisce che questa edizione rappresenta una versione riveduta e corretta, concepita per essere godibile anche da chi non lavora in un'aula di giustizia. Allo scopo, egli avrebbe cercato di porre in maggior evidenza le storie delle cause finite sotto la sua lente di ingrandimento.
Se questo obiettivo non può dirsi raggiunto, in quanto la protagonista dell'opera era ed è la tecnica dell'interrogatorio, rimanendo sullo sfondo le vicende umane che ne costituiscono lo spunto, il libro si rivela comunque una lettura interessante.
Emergono infatti molti elementi che sorprendono e inducono alla riflessione: su quante facce può avere la verità, su quanto influiscano i nostri (pre)giudizi quando siamo chiamati a riferire un fatto, sulle caratteristiche della psicologia dei bambini e su quante volte dovremmo riflettere prima di porre a qualcuno una domanda di cui non conosciamo la risposta, a prescindere dal fatto che ci troviamo in un'aula di tribunale.
Insomma, un libro che dovrebbe parlare solo a pubblici ministeri e ad avvocati, ma che è in grado di dire qualcosa a ciascuno di noi.
Gianrico Carofiglio, L'arte del dubbio, Sellerio Editore, Eu. 11,00
giovedì 3 gennaio 2008
Buoni propositi
Siccome trascorro gli ultimi giorni dell'anno a fare il punto della situazione e a redigere una sorta di bilancio, sia pure inconsciamente, voglio dare impulso al 2008 con qualche buon proposito. Chissà che mettendoli nero su bianco (o, meglio, bianco su azzurro) non riesca a dare loro un seguito.
1. Fare più sport (evitando però accuratamente di andare a correre - è inutile tentare di andare contro la propria natura!)
2. Mangiare meno schifezze, per la gioia della mia dolce metà
3. Ottimizzare il tempo a mia disposizione (sempre per la gioia della suddetta); ciò implica un drastico taglio alla Playstation
4. Comprare meno fumetti (puntiamo alla qualità!)
5. Leggere i fumetti che ho già in casa, che non ho ancora letto, e che al momento occupano in modo ingiustificato troppi metri quadrati del mio spazio vitale
6. Andare di più al cinema e a teatro
7. Scrivere un po' di più
8. Per tutto quanto non compreso nelle voci precedenti, e per gli aspetti più pregnanti del vivere quotidiano, fare riferimento e trarre ispirazione dall'uomo rappresentato sopra e dal video sotto allegato
9. Alla fin della licenza, toccare. Sempre.
Gamekeeper
Il primo fumetto letto col nuovo anno è Gamekeeper, volume targato Virgin Comis e pubblicato da Panini.
Lo spunto per la storia è fornito niente meno che dal regista di Lock & Stock e The Snatch, Guy Ritchie.
Il protagonista, Brock, fa il guardacaccia presso una tenuta in Scozia, ed è originario della Cecenia.
Com'è arrivato in Scozia?
La risposta in un passato fatto di tragedie personali e intrighi spionistici non ancora risolti, come dimostra l'attacco alla tenuta, sferrato da un commando di mercenari che costringono Brock a uscire dal proprio isolamento per cercare giustizia.
Lo spunto della vicenda, benché concepito da una mente tanto illustre, non brilla per originalità. Quanti eroi taciturni richiamati all'azione ci hanno offerto cinema e fumetti, in questi anni?
Tuttavia, Brock, guardacaccia che ha fatto delle leggi di natura la propria filosofia di vita, intriga, soprattutto per il suo triste passato e per l'alienazione totale che prova quando è costretto ad affrontare una metropoli, unico nemico che non può e non riesce a battere.
Nella sua semplicità quasi ordinaria, Gamekeeper offre al lettore un'avventura dal ritmo frenetico e l'aura di cupo fascino che circonda il protagonista induce alla curiosità per i futuri sviluppi della vicenda.
Insomma, un buon prodotto, alla cui riuscita contribuiscono in modo determinante le matite e i colori di Mukesh Singh, che alterna tratto tormentato a realismo fotografico.
Se siete iscritti al WWF e vi avanzano 13 euro non perdetelo.
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