mercoledì 17 ottobre 2007

Fumetto, tutti ti vogliono!

Anche se la tendenza è sempre quella di dipingere il fumetto come il parente povero degli altri media, mi sembra che ormai goda di un'attenzione notevole e insperata.
In giro per l'Italia, ad esempio, fioriscono sempre più spesso iniziative legate al mio medium preferito.
Se prima Lucca Comics era l'unico appuntamento possibile (e per importanza e dimensioni ancora lo è), oggi l'appassionato in crisi di astinenza da fiera può soddisfare il proprio bisogno con dei buoni palliativi.
La formula che sembra tanto piacere agli organizzatori istituzionali, perché abbordabile nei costi, è quella della festa per le vie della città.
L'ultimo esperimento a cui ho avuto modo di partecipare è stato quello organizzato nel centro di Vercelli, che, pur con mezzi limitati, ha saputo guadagnarsi un buon successo, regalando ad appassionati e passanti occasionali una domenica piacevole e inconsueta.
Ultimamente poi, il fumetto gode anche dell'attenzione di artisti che hanno intrapreso carriere in ambiti diversi e tentano sortite dagli esiti dubbi.
Di recente, Internet ha segnalato la fragilità dell'opera dei fratelli Carofiglio e ha anche ospitato la polemica sul prossimo debutto di Melissa P (quella dei cento colpi di spazzola), visto con scetticismo da molti.
Insomma, se da una parte il fumetto ha nuove possibilità di raggiungere il proprio pubblico in modo diretto, per bocca delle persone che lo amano, lo seguono e lo fanno, dall'altra pare correre il rischio di ritrovarsi impoverito dalle iniziative di avventurieri che lo vedono solo come un'opportunità economica.
Sinceramente, credo che chi ama il fumetto saprà fare dei distinguo e tenere fede ad Alan Moore, Frank Miller e soci.
Però sarei bugiardo se dicessi di non temere che questa sovraesposizione possa infliggergli lo stesso impoverimento di contenuti che hanno avuto la televisione e il cinema (almeno quello dei film di cassetta).
Incrociamo le dita.

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